Nel nostro viaggiare ne abbiamo incontrati alcuni come Paolo D' Isidoro a Pescara, Francesco Mazzotti a Brescia, Mancuso Eugenio a Tortona (deceduto il 29.07.1992), Zolesi Walfredo e Paolini Umberto a Livorno, Segalina Piergiorgio a Vittorio Veneto, Tancredi Bruno a Teramo, Mancini Mario a Torino, Guidugli Antonio a La Spezia, Radicci Nicola a Voghera.
"Diacono" è una parola greca che, tradotta in italiano, significa "Servo".
I diaconi, nella Chiesa primitiva, furono scelti in numero di sette quali collaboratori degli apostoli e questi imposero loro le mani cioè invocarono su di loro lo Spirito Santo; nella Chiesa antica, insieme ai presbiteri (i preti), continuarono ad essere i primi cooperatori dei vescovi.
Attraverso i secoli il loro ruolo cominciò a perdere la sua specifica caratteristica e divenne uno scalino di "passaggio" prima dell'ordinazione sacerdotale, fino al Concilio Vaticano secondo che decise di ripristinare il diaconato come in antico.
Adesso il diaconato è permanente, cioè per sempre, ed ha lo scopo di animazione del servizi nella Chiesa e della Carità.
I Vescovi, i preti e i diaconi sono ministri ordinati, cioè ricevono attraverso l'imposizione delle mani il Sacramento dell'Ordine con il quale si continua nella Chiesa il ministero apostolico.
Nelle nostre Diocesi troviamo diaconi permanenti, alcuni celibi, altri sposati che oltre a fare servizio nella loro parrocchia (battezzare, distribuire la comunione, benedire i matrimoni, celebrare funerali, ecc.), possono essere anche responsabili di alcuni servizi come la Caritas, la Pastorale familiare e degli infermi o la Pastorale dei Fieranti e dei Circensi, come nel nostro caso.
Don Alberto Altana, che nel 1969 ha avuto l'incarico di dedicarsi alla promozione del diaconato permanente, ha più volte sottolineato: "Esso deve considerarsi come espressione e fattore di rinnovamento incessante cui lo Chiesa è chiamata per corrispondere pienamente alla sua missione ... E' un ministero frutto non di iniziativa umana, ma di una particolare grazia del Signore cui è chiamato a restare fedele, anche con sacrificio, formulando con lo vita e l'impegno pastorale proposte concrete nel cammino di crescita della Chiesa universale". Don Altana è un "Servo della Chiesa", l'Istituto fondato da don Dino Torreggiani.
Don Dino ha sempre pensato che il diaconato avrebbe dovuto rinascere nella Chiesa come ministero permanente e le sue intuizioni su questo punto hanno preceduto le decisioni del Concilio. |